Un clima sano e asciutto è importante per la propria casa. Una stanza che presenta rigonfiamenti o macchie sulle pareti segnala qualcosa che non va, spesso la presenza di umidità. Quest’ultima, infatti, non solo danneggia il muro, ma porta anche l’intonaco a staccarsi gravando sull’estetica della parete e sui mobili che poggiano su di essa. Infatti, l’umidità è foriera di muffe e batteri nocivi per l’organismo e la presenza di un deumidificatore non può che aiutare a preservare il clima all’interno della propria abitazione, mantenendo la giusta percentuale di vapore acqueo nell’aria.
Cos’è un deumidificatore?
Come prima cosa è bene definire cosa è un deumidificatore e quale è la sua funzione. Questi aiuta l’ambiente a liberarsi dell’umidità in eccesso attraverso un particolare processo di sottrazione, per poi rimettere in circolo l’aria rigenerata e secca. Non ha, quindi, un’azione refrigerante o riscaldante che agisce sulla temperatura dell’ambiente, un deumidificatore si limita a far circolare l’aria agendo sulla temperatura percepita.
Ma non solo, l’utilizzo di tale strumento rende l’aria più secca, prevenendo diverse problematiche. Tra queste:
- la formazione di gonfiori e macchie sui muri;
- il diffondersi di odori sgradevoli;
- la nascita e proliferazione di muffe e batteri.
Proprio queste ultime rendono l’ambiente inospitale per l’organismo umano. Problemi respiratori, dolori articolari e asma sono solo alcuni dei problemi di salute provocati dall’umidità che ristagna in casa. L’umidità, però, non è sempre ben visibile e non si crea allo stesso modo in tutte le camere. L’eccesso di vapore acqueo presente nell’aria non provoca solamente danni ben visibili, talvolta la sua azione è invisibile.
Ecco perchè le stanze della casa dove è si presenta un elevato tasso di umidità sono quelle dove si utilizza l’acqua e si crea maggiormente vapore, come il bagno, la cucina, ma anche il locale lavanderia o i locali freddi come il ripostiglio. Non bisogna però eccedere con l’utilizzo e la potenza di tale apparecchio perché è importante mantenere il giusto livello di umidità dell’aria – riscontrato intorno al 40-50% -.
Il deumidificatore permette, quindi, di privare questi ambienti dall’umidità in eccesso. Ci sono diversi tipi di deumidificatore:
- naturale: si presenta come un sacchetto o una vaschetta con all’interno del materiale argilloso o dei sali minerali. Queste componenti hanno la peculiarità di attirare l’umidità;
- elettrico: è un elettrodomestico che può essere fisso o portatile e che funziona attraverso l’aspirazione meccanica dell’aria. L’impiego di ventole per direzionarla verso una serpentina di raffreddamento o un materiale essiccativo, e il rilascio dell’aria priva di umidità.
È però bene ricordare che un deumidificatore naturale ha un’azione limitata – non più di due settimane – ed è consigliato per gli ambienti piccoli, di massimo 12mq, a causa della sua minore potenza. Quello elettrico, invece, ha un raggio di azione più ampio e un funzionamento che gli permette di deumidificare efficacemente ambienti molto umidi.
Tipologie di deumidificatore elettrico
Le caratteristiche di questi apparecchi variano molto. Ogni modello presenta delle funzionalità particolari e risponde a esigenze specifiche. Una prima macro-distinzione che si può fare tra i deumidificatori elettrici è in base alla loro sede, fissa o mobile, e quindi vi sono:
- Deumidificatori portatili: leggeri e trasportabili, possono essere facilmente spostati in base alle esigenze del momento. Dopo aver aspirato l’aria questa viene condotta verso una serpentina di raffreddamento con all’interno un gel refrigerante. La differenza di temperatura condensa il vapore acqueo e l’acqua che ne deriva viene riversata in un serbatoio, mentre l’aria viene riemessa priva di umidità.
- Deumidificatori fissi: si distinguono in meccanico-refrigerativi ed essiccativi. Nei primi l’aria aspirata viene indirizzata verso una serpentina di raffreddamento; nei secondi l’aria raggiunge un materiale essiccativo – solitamente gel di silice – che trattiene l’umidità.
Quest’ultima tipologia è, però, consigliata per gli ambienti meno umidi perché hanno una bassa potenza che riduce il consumo di elettricità. La scelta di un apparecchio fisso o portatile, infatti, dipende dal bisogno di spostarlo da una zona ad un’altra della casa, così come dal tasso di umidità e dall’ampiezza della stanza da deumidificare.
Come scegliere un deumidificatore
Un deumidificatore, nel momento in cui lo si acquista, si presenta in diversi modelli e formati: ogni desiderio può essere esaudito. Si tratta, infatti, di un apparecchio utilizzabile tutto l’anno: d’estate rende l’aria più secca, permettendo al corpo di percepirla come più fresca; d’inverno è utile nel combattere l’umido e il freddo, derivanti dalle basse temperature e le piogge frequenti. Dunque, basta solo scegliere il deumidificatore adatto alla propria casa in base alla metratura, al serbatoio e alla capacità.
Si può scegliere, inoltre, tra un deumidificatore con serbatoio e uno con scarico automatico. Il serbatoio va svuotato ogni 8-12 ore e presenta una spia che si illumina quando è pieno, mentre un sistema di scarico automatico, attraverso l’installazione di un grande tubo per il drenaggio continuo dell’acqua, permette una fruizione dell’elettrodomestico semplice e continua. La scelta è dettata, anche in questo caso, dalla frequenza dell’utilizzo e dalle proprie necessità.
È così chiaro che un deumidificatore è un accessorio utile tanto per la propria abitazione quanto per la propria salute. Il suo utilizzo, infatti, permette di vivere in un ambiente ospitale regolandone l’umidità e impedendo l’insorgere di tutte quelle problematiche legate alla respirazione.