Le energie rinnovabili – a differenza delle fonti di energia non rinnovabile – sono forme di energia che vengono prodotte nel rispetto dell’ambiente attraverso lo sfruttamento delle risorse non esauribili, considerata la loro capacità di rigenerarsi in modo continuo.
Con il passare degli anni le fonti di energia rinnovabile hanno finito con il rappresentare una parte sempre più importante della produzione energetica finalizzata al soddisfacimento del fabbisogno di famiglie e imprese.
Ma quali sono? E quali sono le differenze tecniche da quelle non rinnovabili? Perché dovremmo abbandonare le seconde e preferire le prime?
In questo approfondimento cercheremo di compiere una panoramica ampia e completa su questo tema, rimandando poi tutti i nostri lettori ai successivi articoli di maggiore dettaglio per uno sguardo più approfondito su ciascuna delle principali fonti green.
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Quali sono le fonti rinnovabili
In sintesi, vengono considerate dalla normativa comunitaria come fonti di energia rinnovabili le seguenti risorse, che andremo brevemente a commentare.
Energia solare
È la fonte rinnovabile più nota e, probabilmente, anche la prima ad essere stata sfruttata in massa. Ottenibile partendo dai raggi solari, si utilizzano degli impianti fotovoltaici o solari per trasformare l’energia solare in energia elettrica. Per approfondire, leggi il nostro articolo qua.
Energia eolica
L’energia eolica è l’energia che viene prodotta sfruttando il vento. Lo strumento da utilizzarsi sono le pale eoliche, che sfruttano la forza cinetica del vento per produrre energia meccanica, da convertire in energia elettrica.
Energia geotermica
L’energia geotermica sfrutta il calore naturale della Terra, rilasciato mediante i processi di decadimento nucleare degli elementi radioattivi che sono presenti all’interno del nucleo, del mantello e della crosta terrestre come, ad esempio, l’uranio.
Energia idroelettrica
L’energia idroelettrica è quella che viene ricavata dallo sfruttamento della trasformazione del potenziale delle masse di acqua movimentate dalla gravità o, frequentemente, convogliate in apposite opere costruite dall’uomo, come le dighe e le chiuse, i canali e i ponti.
Energia da biomasse
È la produzione di energie da biomassa, ovvero un insieme di organismi animali e vegetali presenti nell’ambiente acquatico o terrestre: oli vegetali, olio di alghe, biocarburanti, biogas sono solamente alcuni degli esempi più lampanti.
Energia marina
È l’energia racchiusa, in varie forme, nei mari e negli oceani. Si suole racchiudere in questa definizione, a titolo di esempio, la produzione di energia delle correnti marine, quella osmotica, quella delle maree, quella tassotermica e, ancora, dal moto ondoso.
Costituiscono ulteriori fonti di energia rinnovabile anche quella aerotermica, dei gas di discarica e dei gas residuati dai processi di depurazione.
L’energia rinnovabile: un po’ di chiarezza sui termini
Se quanto sopra è piuttosto chiaro, potrebbe esserlo anche la necessità di fare un po’ di chiarimenti sui termini frequentemente utilizzati per definire le risorse rinnovabili.
Innanzitutto, definiamo l’energia sostenibile come quella modalità di trasformazione e di utilizzo dell’energia che consente uno sviluppo sostenibile, comprendendo in tale ambito il concetto di efficienza energetica.
Il termine di energie alternative è invece generalmente utilizzato per indicare le fonti di energia alternative ai combustibili fossili, includendo in questo ambito le energie rinnovabili di cui parliamo oggi, e l’energia nucleare che, pur non essendo rinnovabile ai fini di cui sopra, è considerata alternativa.
Sempre a proposito di termini, possiamo riferirci alle fonti energetiche rinnovabili classiche, come quelle idroelettriche e geotermiche, e le fonti rinnovabili nuove (o NFER), come la solare, l’eolica e la biomassa.
Ancora, possiamo distinguere le fonti programmabili da quelle non programmabili. Evidentemente, le prime sono quelle che possono essere – appunto – programmate in base alla richiesta di energia, come gli impianti idroelettrici a serbatoio e bacino, i rifiuti solidi urbani, le biomasse, gli impianti assimilati che usano combustibili fossili, i combustibili di processo o residui. Le fonti non programmabili sono invece gli impianti di produzione idroelettrici fluenti, e ancora le fonti eoliche, geotermiche, fotovoltaiche e a biogas.
Perché usare le fonti rinnovabili
Il passaggio alle fonti rinnovabili è in crescente svolgimento. Una tendenza che non è trainata solamente dagli obiettivi nazionali e comunitari di sviluppo sostenibile, bensì dai tipici vantaggi dell’energia rinnovabile, oramai alla portata di tutti i soggetti (famiglie, imprese) che desiderino appropriarsi dei benefici delle energie rinnovabili nel breve, medio e lungo termine.
Appare infatti evidente che il coerente sfruttamento di una fonte di energia rinnovabile possa essere:
- Sostenibile: le fonti rinnovabili permettono infatti di abbattere l’impatto sull’ambiente, riducendo le emissioni di sostanze nocive all’atmosfera grazie al limitato ricorso ai combustibili fossili. Un vantaggio che non mancherà di farsi apprezzare a livello sistemico, e che deve essere conseguito in tempi rapidi, senza alcun indugio, rallentando in tal modo il cambiamento climatico.
- Economico: che si tratti di una bolletta famigliare o di una per la propria impresa, poco cambia. Un impianto ecoenergetico, superati i costi iniziali legati all’acquisizione e all’installazione, consente di produrre energia a minori oneri, generando così una maggiore convenienza economica nel tempo.
- Valorizzante. Grazie all’alto rendimento degli impianti a energia rinnovabili, il proprio immobile o la propria struttura sarà in grado di incrementare la propria classe energetica, valorizzando l’investimento e accrescendo il valore di mercato dell’immobile in cui sono installate le fonti di energia rinnovabile da sfruttare.
- Incentivato. Spesso l’installazione e l’uso di impianti ad energia rinnovabile è incentivato dallo Stato con l’erogazione di importanti contributi e incentivi. Si pensi al Conto Energia Termico, alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico degli immobili, e così via.
- Indipendente. L’installazione degli impianti ad energia rinnovabile può contribuire a raggiungere una condizione di indipendenza energetica.
Analizzeremo più nel dettaglio i vantaggi delle energie rinnovabili, e le caratteristiche di ogni fonte principale, nei prossimi articoli.