Nei sistemi di riscaldamento di case e uffici il teleriscaldamento si sta diffondendo con crescente diffusione e soddisfazione, conducendo la giusta temperatura all’interno degli ambienti e permettendo di godere di vantaggi economici, di sicurezza e di comodità che non possono certamente essere sottovalutati.

In questo approfondimento cercheremo di comprendere insieme come funziona il teleriscaldamento, dove si può trovare questo sistema e quali vantaggi potrebbe erogare alla collettività, scoprendo come non siano più necessari i boiler elettrici e le caldaie.

Cos’è e come funziona il teleriscaldamento

Cominciando dalle basi, introduciamo il teleriscaldamento come un sistema di distribuzione dell’acqua calda mediante una rete che parte da una centrale di produzione per diramarsi poi nel territorio dove la stessa può essere impiegata proficuamente per riscaldare abitazioni e uffici.

La rete che permette la circolazione dell’acqua è costituita da una doppia tubazione: una serve a distribuire il calore ai destinatari, l’altra per il ritorno dell’acqua raffreddata alla centrale.

Con tale funzionamento, il sistema di teleriscaldamento permette di recuperare il calore disponibile localmente che, in assenza di tale meccanismo, finirebbe con l’andare definitivamente disperso e rilasciato, poiché in eccesso. Nel sistema di teleriscaldamento il calore viene invece trasportato direttamente dall’acqua, inviata nella rete a temperature tra 90 e 120 gradi, per ritornare all’interno della centrale a 60 gradi.

Come funziona il teleriscaldamento

Dunque, con il ricorso la sistema di teleriscaldamento la caldaia tradizionale non serve più: al suo posto dovremo invece installare un semplice scambiatore termico che trasferisce il calore prelevato dalla rete all’impianto di distribuzione interna dell’edificio, producendo anche l’acqua calda per scopo igienico sanitario.

Le fonti di energia per il teleriscaldamento

Ora che abbiamo condiviso alcuni dettagli sul funzionamento del teleriscaldamento possiamo spingerci un po’ oltre e domandarci quali siano le fonti energetiche utilizzabili per alimentare questo meccanismo.

Ebbene, per produrre acqua calda il sistema di teleriscaldamento può attingere a diverse fonti, alcune delle quali rinnovabili: si pensi alle bioenergie, alle biomasse, al solare o al geotermico. Niente vieta al sistema di teleriscaldamento di attingere a fonti più tradizionali, o ancora di recuperare calore che altrimenti andrebbe disperso (come quello da termovalorizzatori o centrali termoelettriche).

I vantaggi di un sistema di teleriscaldamento

Dai nostri commenti nelle righe precedenti dovrebbe già essere piuttosto chiaro quale sia l’insieme di benefici che il sistema di teleriscaldamento può conferire agli utilizzatori.

Proviamo tuttavia a riassumere i tre principali vantaggi di seguito:

  1. l’impatto ambientale determinato dal sistema di teleriscaldamento è ridotto, considerato che non è necessario installare delle vere e proprie caldaie, ma solo degli scambiatori termici
  2. le fonti utilizzabili per alimentare il sistema di teleriscaldamento possono essere cambiate a seconda delle condizioni del momento, trovando sempre la combinazione più efficiente
  3. la manutenzione per l’utilizzatore è molto limitata, considerato che non si utilizza direttamente un combustibile, bensì ci si limita a ricevere l’acqua calda tramite le tubazioni apposite.

Il risultato di questa scelta è un bel risparmio in bolletta e tanti grattacapi in meno in fase di manutenzione.

Dove è diffuso il teleriscaldamento in Italia

Con tutti i vantaggi di cui sopra, il teleriscaldamento si sta diffondendo in modo crescente in tutta Italia. La prima città a dotarsi di questo sistema è stata Brescia, fin dagli anni ’70, seguita da Torino, Milano e Como. Il risultato è che oggi circa 3 milioni di italiani in 150 diversi Comuni utilizzano servizi di teleriscaldamento per soddisfare il proprio fabbisogno energetico, con un buon livello di soddisfazione.

Statisticamente, rileviamo come la maggior parte dei centri urbani che propongono sistemi di teleriscaldamento si trovano nelle regioni settentrionali.

Per quanto concerne i principali esempi, il sistema di teleriscaldamento di Torino è esteso con 368 chilometri di tubature doppie, con la capacità di trasportare 40 milioni di metri cubi di acqua. Il sistema torinese è inoltre di tipo cogenerativo, permettendo la produzione sinergica di energia elettrica mediante la valorizzazione del calore disperso nell’ambiente esterno in quanto non più utilizzabile.

Altri esempi di teleriscaldamenti efficienti sono quelli di Varese, con il solare termico che è integrato in una rete di riscaldamento. La dimensione dell’impianto è di 1.000 mq, con produzione di calore da fonte rinnovabile per il gruppo A2a. L’impianto è in grado di produrre 400 MWh annui di energia termica.